Cari amici, ci eravamo lasciati con una carrellata generale sui nostri progetti in periodo di lockdown.

Torniamo sull’argomento, con un focus specifico su quello che sta succedendo in Brasile. Vi avevamo raccontato della distribuzione, in strada, di alcool gel e candeggina, di saponette e prodotti per l’igiene personale. In occasione della Pasqua sono arrivati 300 sacchetti di uova di cioccolato e di alimenti. Poi sono seguiti altri pacchi con cibo, riso, fagioli neri e prodotti di pulizia. Un lavoro di distribuzione incessante per gli operatori del Garagem, che hanno iniziato a consegnare i pacchi a famiglie conosciute che frequentano abitualmente i progetti, ad altre segnalate dal personale che assiste a domicilio persone con gravi patologie, ad altri nuclei indicati da colleghi operativi su altri progetti.

Nell’ultimissimo aggiornamento, Barbara Olivi ci ha ricordato che le richieste di aiuto arrivano anche bussando direttamente alla porta del Garagem. Come quella di una ragazza incinta all’ottavo mese, già mamma di altri 3 bambini, che si è presentata lamentando, in più, sintomi riconducibili al Covid-19. È stata seguita personalmente, ha ricevuto frutta verdura cioccolato e alimenti vari; è stata supportata e, a distanza di giorni, dopo aver partorito il suo bambino si è ripresentata, ringraziando per l’aiuto avuto, provvidenziale, prima di ricevere il sussidio di emergenza che le ha portato una boccata di ossigeno.

È imminente l’arrivo di altri pacchi di alimenti. La consegna degli aiuti, però, mette in evidenza un’altra grande necessità: quella del sostegno psicologico a persone provate da una situazione che non sono in grado di affrontare. Nelle favelas hanno vissuto prove drammatiche e violente, ma non sanno reagire a situazioni psicologicamente ed emotivamente minanti. Perché, ha sottolineato Barbara, i brasiliani, per natura, non sanno manifestare i propri sentimenti.  Se non in maniera eccessiva: la reazione è la violenza o la leggerezza. Davanti ad accadimenti che nessuno pensava sarebbero arrivati, si sono trovati impreparati e incapaci di reagire.

Ecco allora che in Barbara, ha fatto scuola l’esempio dell’Argentina, dove il supporto psicologico è parte fondamentale dell’interdisciplinarità strutturale. Così ha deciso di convertire parte del supporto di Farfalle di Luce in Brasile a copertura dell’assistenza psicologica. Due psicologi sono già all’opera con due mamme che frequentano il Garagem. Nonostante il virus sia stato capace di far abbassare la serranda per qualche giorno. Cosa che non era riuscita nemmeno alle sparatorie fra bande della favela.