Cara amica, caro amico,
dalla prima serata test di Vediamoci! il tempo è volato e siamo arrivati alla fine dei 10 incontri che hanno raccolto, nel corso delle settimane, un consenso inizialmente difficile da immaginare.
È stato un percorso per aprirci alla costruzione di uno stato dell’essere più forte, consapevole e leggero. Chi desiderasse ripercorrerlo, può farlo accedendo alla sezione del sito di Farfalle di Luce dedicata alla Crescita personale (o cliccando qui), oppure direttamente riascoltando tutte le serate sul nostro canale YouTube . Qualsiasi donazione vorrete destinare sarà per noi importante perché, non smetteremo di ripetervelo con profonda gratitudine, ci permetterà di portare avanti i nostri progetti distribuiti nel mondo.
L’ultima serata di Vediamoci! ha visto la presenza “virtuale” anche delle madrine e dei padrini di Farfalle di Luce che, sfidando i fusi orari, si sono collegati in zoom. Dai nostri racconti avete imparato a conoscere Carlos, Barbara, Chiara, Rosalì, Laura come instancabili e straordinarie “guide”. Ora ne avete visto i volti e sentito le voci e i racconti, testimonianze concrete di quello che accade, in questo momento, sui loro “fronti” operativi. Nonostante tutto quello che la pandemia ha scatenando, le buone notizie ci sono. E se ci sono, lo dobbiamo a chi, come loro, non si è fermato pensando che niente si potesse più fare, ma ha continuato ad agire.
Tutti i progetti che Farfalle di Luce sostiene hanno come denominatore comune la centralità di istruzione, alfabetizzazione, cultura, educazione, declinate in modi differenti a seconda delle circostanze e delle specifiche situazioni. Madrine e padrini hanno sottolineato come l’emergenza che stanno vivendo li abbia spinti ad adeguarsi correggendo la rotta e come abbiano potuto farlo grazie al sostegno di Farfalle di Luce. Vi raccontiamo qualche pillola delle loro testimonianze.
In Brasile, nella Favelas di Rochina, Barbara Olivi ha parlato del Caffè Letterario come di un contenitore di straordinari momenti di umanità: lì sono ricominciati i corsi di inglese (grazie al supporto di Farfalle di Luce) e continuano quelli di alfabetizzazioni per adulti che, pur perseguitati da pandemia, disoccupazione e fame, hanno ancora voglia di crescere e di migliorare. Che si trasforma in stimolo ed energia per andare avanti agguerriti e determinati a fare meglio e ancora di più. Continuando insieme a Farfalle di Luce.
In Kenya, nello slum di Nairobi, Chiara Camozzi ha riassunto il progetto supportato da Farfalle di Luce in Kenia. Wajukuu Art Projec è un centro d’arte che offre ai bambini della baraccopoli attività artistiche e li supporta sviluppando creatività a capacità espressiva. Anima del Centro è un gruppo di ragazzi cresciuti nello slum e mai andati altrove, che sono molto attivi, appassionati e dalla visione estremamente innovativa. A riprova, il Centro è stato selezionato per partecipare ad una mostra d’arte internazionale, che si tiene ogni 5 anni in Germania e che nel 2022 avrà come tema progetti artistici impattanti sulla collettività e promotori di business sostenibili.
In Tanzania, l’esperienza di Same Hands è nelle parole di Rosalì Amelotti. È un progetto di recupero a favore di bambini con patologie neurodegenerative. Dal 2011 un gruppo di osteopati si reca in una struttura di recupero per bambini problematici, offrendo trattamenti e formazione al personale locale. Ciò ha permesso la presenza di un fisioterapista fisso in struttura che ha continuato il lavoro di riabilitazione in periodo Covid. Nel momento in cui la Tanzania non ha riconosciuto come problematica la situazione e in quanto tale non ha preso alcuna misura di supporto sanitario, Farfalle di Luce ha contribuito alla possibilità di sensibilizzare la comunità, prendendo provvedimenti a favore dei bambini e personale.
In Argentina, Los Horneros ha il suo riferimento in Carlos Lombardi. Il punto critico oggi è in materia di educazione: perché dopo un anno di pandemia, senza le scuole aperte è emerso l’aspetto deficitario del sistema e la necessità di un cambio di approccio pedagogico. Muove da qui la costruzione della piccola scuola di Los Horneros, fondata sui principi delle relazioni umane, con lo scopo fondamentale di insegnare ai bambini la solidarietà, a comunicare attraverso l’amore, a condividere e non a competere. Lezione, questa, che vale anche per gli adulti che vivono una società in costante competizione senza vedere quello che realmente accade. Avviare il cambiamento pedagogico, imparare a comunicare. Incanalare l’educazione con nuovi paradigmi: questo è l’impegno di Carlos da portare avanti anche grazie a Farfalle di Luce.
In India, a Bodgaia, c’è la scuola fondata da una giovane coppia per dare accoglienza, istruzione, educazione ai bambini dei villaggi rurali della zona. Con l’obiettivo che a loro volta trasferissero gli insegnamenti alle loro famiglie. Laura Capelli segue il progetto dalla sua nascita ed è l’interlocutore quotidiano di Sudhir: l’ingresso di Farfalle di Luce ha permesso che il processo di scolarizzazione facesse il grande salto, perchè il contributo fisso ha permesso la pianificazione e progettazione del percorso e l’inserimento nel programma didattico di attività volte a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. L’anno di pandemia ha trasformato il supporto di Fdl in aiuto umanitario per l’intero villaggio e ha permesso la copertura delle esigenze vitali fondamentali. Quelle di madrine e padrini sono parole, racconti, testimonianze che, qualora ce ne fosse ancora bisogno, umanizzano ancora di più tutto quello che fanno e tutto quello in cui Farfalle di Luce crede. Per la cui realizzazione, con voi e grazie al vostro supporto, continueremo a lavorare.
Se ti sei perso l’incontro e desideri conoscere Barbara, Chiara, Carlos e Laura puoi farlo guardando il video qui sotto