Cara amica, caro amico,
con la terza tappa del nostro viaggio virtuale ritorniamo in sud America, per condividere quello che sta succedendo in Argentina, nella realtà di Los Horneros (scopri tutto sul progetto cliccando qui).
Avete già imparato a conoscere Carlos Lombardi, funambolico padrino del progetto argentino, che negli anni ha saputo costruire a Los Horneros una struttura che sa di miracoloso. Perché i bambini e i ragazzi che la abitano hanno avuto la possibilità di guardare a un futuro altrimenti impossibile, di essere sfamati, curati, educati e formati a professionalità che permetteranno loro un domani in prima persona. Los Horneros è presto diventato un punto di riferimento anche per i villaggi e le comunità circostanti, con le quali è stato possibile condividere quanto l’auto-sostentamento di ragazzi, oramai esperti panificatori e non solo, produce.
Poi è arrivato il Covid e tutto è diventato ancora più difficile perché, con effetto domino, la pandemia ha comportato conseguenze minanti un equilibro faticosamente costruito.
Carlos ci ha raccontato di come in Argentina stiano vivendo un periodo di inflessione che ha messo in luce delle criticità, soprattutto in materia di educazione. Un anno senza attività scolastica ha manifestato le caratteristiche deficitarie della scuola di Los Horneros, portandolo alla consapevolezza che sia necessario cambiare approccio pedagogico, che sia necessario insegnare i principi fondamentali delle relazioni umane, trasmettendo l’essenza del “servizio”. Bisogna, cioè, dare un nuovo scopo alla piccola scuola di Los Horneros: insegnare ai bambini la solidarietà, a comunicare attraverso l’amore, a condividere e non a competere. La nostra è una società costantemente in competizione e tante sono le differenze che regolano la comunicazione e comprensione fra esseri umani. Perché si possa attuare questo nuovo paradigma pedagogico è necessario che il cambio riguardi sia i bambini che gli adulti. Cosa non facile, soprattutto in un momento in cui la pandemia impedisce di incontrarci, ma, nello stesso tempo, dimostra anche che il dolore la sofferenza e la separazione devono essere di insegnamento. Ecco allora che Carlos, relazionandosi con educatori, assistenti sociali e pedagogisti ad alta capacità di comprensione, ha organizzato riunioni frequenti con gli adulti perché il loro cambiamento diventa fondamentale per trasmettere ai giovani il nuovo paradigma pedagogico e, insieme, ha programmato incontri mensili con i ragazzi.
Come già per Brasile e India, Farfalle di Luce ha stanziato fondi straordinari per Los Horneros, per permettere a Carlos e a chi lavora con lui, di continuare la catena di servizio alla comunità, assistendo 90 bambini con i loro genitori. Perché, lo sottolineiamo ancora una volta, non dobbiamo dimenticare che la mancanza di lavoro aumenta la situazione di scarsità di cibo.
In Argentina ci si prepara all’arrivo di un autunno-inverno con un possibile aumento di Covid-19. E per affrontarlo occorre rafforzare il livello immunologico, attraverso l’arte e la creatività, negli adulti, in modo da non cadere in stati depressivi. Una delle esperienze di quella che Carlos definisce Scuola Pedagogica Comprensiva sono le attività del laboratorio di creatività artistica che si ripetono tutte le domeniche e coinvolgono i giovani, che lavorano ascoltando Juan S. Bach “Gesù, gioia degli uomini”… in completo silenzio.
Carlos parla di apertura di coscienza, necessaria per fare ragionamenti sempre più alti. Noi, in più, continuiamo a parlare anche di apertura dei cuori, necessaria per alimentare quel processo di comprensione e condivisione che, grazie alla generosità delle vostre donazioni, permette a Farfalle di Luce di far giungere il suo supporto quando e dove c’è più bisogno.
Grazie a tutti per quello che vorrete continuare a destinare a Farfalle di Luce, secondo le modalità che oramai conoscete.